Dal 2021 Obt- ha ospitato 2 famiglie per un totale di 9 persone accolte

Corridoi umanitari a Verona

Nel 2021 e nel 2023 abbiamo avviato due progetti di accoglienza a Verona per due famiglie arrivate tramite corridoi umanitari promossi dalla comunità di Sant’Egidio (e ci stiamo preparando per nuovi arrivi). Grazie alle donazioni e alla collaborazione dei partner, al lavoro dei volontari dell’associazione e di alcune figure professionali assunte per assicurare un’accoglienza organizzata ed efficace, si è lavorato insieme alle famiglie per il raggiungimento di una buona autonomia e di un sereno inserimento nella comunità della città di Verona.

Perché i Corridoi Umanitari?

I Corridoi Umanitari rappresentano uno dei pochi canali di accesso sicuri e legali per persone migranti in condizione di particolare fragilità. Sono attivi in Italia dal 2015 e sono frutto di un accordo stipulato tra il Ministero degli Affari Esteri e dell’Interno, la comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e la Tavola Valdese. Alcune delegazioni presenti in zone chiave, come nei pressi di campi in Grecia o in Libano, fanno da tramite per permettere a persone e famiglie di ottenere un visto per raggiungere l’Italia in modo legale e sicuro. Gli obiettivi principali sono evitare a persone già in stato di forte vulnerabilità di intraprendere viaggi lunghi e pericolosi per raggiungere le proprie mete, favorire il ricongiungimento con familiari o reti sociali già presenti nei paesi di arrivo e assicurare loro un attento percorso di inserimento sociale.

I corridoi umanitari presentano dei chiari limiti quantitativi: le persone che hanno la possibilità di spostarsi legalmente sono una minima parte rispetto a tutte quelle che non possono farlo. Ma proprio per questo, il progetto del corridoio umanitario ha un’alta valenza politica: ha permesso l’arrivo legale di famiglie che, in assenza di tale via, avrebbero incontrato moltissime difficoltà a continuare il proprio viaggio (o forse non ci sarebbero riuscite). L’accoglienza tramite corridoio umanitario – strutturata  in piccoli nuclei diffusi sul territorio – rappresenta un’alternativa valida agli ingressi inevitabilmente irregolari e al sistema di accoglienza concentrato in grandi centri.

Comunità Sant’Egidio©

Chi Supportiamo?

Nuclei familiari di persone richiedenti asilo che hanno dovuto o voluto lasciare il loro paese. 

Le due famiglie arrivate a Verona nel 2021 e nel 2023 grazie ai progetti di Sant’Egidio, provengono dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Siria. Una è partita dalla Grecia dopo un lungo viaggio e un periodo passato in un centro governativo di transito. L’altra è partita dal Libano dopo alcuni anni passati nel paese.

Cosa Facciamo?

I progetti di accoglienza delle famiglie con figli che sono arrivate a Verona hanno previsto un accompagnamento verso una graduale autonomia in diversi ambiti chiave: dalla regolarizzazione documentale ai corsi di lingua, passando per la formazione professionale e la ricerca lavorativa, nulla sarebbe stato possibile senza il supporto e la rete di cittadini e cittadine veronesi che hanno contribuito sostenendo questo progetto. Gli operatori e i volontari si occupano (con l’aiuto della mediazione) alla preparazione per l’udienza in commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e di tutte le procedure per l’ottenimento dei documenti necessari alla permanenza in Italia. Inoltre, seguono adulti e minori nell’iscrizione a scuola e condividono percorsi consoni all’apprendimento della lingua italiana, strumento chiave per procedere poi a una ricerca lavorativa o formazione professionale efficaci. Quando le famiglie si trovano in una buona condizione economica e di inserimento sociale, si procede con la ricerca di una soluzione alloggiativa stabile e sostenibile.

Con Chi Collaboriamo?

Questo progetto è stato reso possibile grazie a Sant'Egidio, con il supporto di Fondazione Biondani Ravetta per il progetto “Elongo a Verona!” del 2021, alla Comunità di San Nicolò e al CESAIM (Centro Salute per Immigrati). La collaborazione con realtà cittadine come Veronetta129, Casa di Ramia e la sinergia con il progetto Community Center hanno permesso al progetto di crescere e strutturarsi negli anni.